Céline Sardi > Psicologia dell'età evolutiva

Disturbi d’ansia

Disturbi d’ansia

L’ansia, normale o fisiologica, è uno stato di tensione psicologica e fisica che implica una attivazione generalizzata di tutte le risorse dell’individuo; è una manifestazione innata che l’essere umano mette in campo come risposta naturale di fronte al pericolo e all’ignoto. L’ansia, quando moderata, è dunque utile perché permette di attivare strategie finalizzate ad affrontare le situazioni.
L’ansia è patologica quando si manifesta con una reazione eccessivamente apprensiva nei confronti di un evento esterno o di una situazione che non sono oggettivamente pericolosi (anche se a volte potrebbero potenzialmente esserlo). Tale reazione non risulta adeguata alla fase evolutiva del bambino.

DISTURBO DI PANICO

Il disturbo di panico consiste nella comparsa di attacchi caratterizzati da un’improvvisa e inaspettata paura intensa in assenza di un pericolo reale. Solitamente si tratta di episodi brevi dal punto di vista temporale ma percepiti come molto intensi da chi li sperimenta.
I sintomi possono essere di tipo fisico (palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento o svenimento, dolori al petto, brividi, formicolii, vertigini, vampate di calore) ed essere associati a sintomi psicologici e/o cognitivi – come derealizzazione (percezione di irrealtà), depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati dal proprio corpo o di essere un osservatore esterno dei propri processi mentali), paura di perdere il controllo e senso di morte imminente.
L’attacco di panico può insorgere in qualsiasi momento, in assenza di un fattore scatenante e con frequenza, durata e intensità variabili.
Si tratta di una condizione che limita notevolmente il funzionamento dei bambini e degli adolescenti che ne soffrono. Infatti, il timore che l’attacco di panico sopraggiunga da un momento all’altro li induce a limitare notevolmente la propria vita relazionale e scolastica.

DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA

Caratteristica centrale del Disturbo d’ansia generalizzata è la presenza prevalente e pervasiva di pensieri e rimuginazioni su fatti la cui probabilità di accadere è assai bassa, con un’evidente iperattivazione sul piano cognitivo (pensieri negativi incontrollabili che si susseguono come in una catena interminabile).
La maggior parte dei bambini con tale Disturbo d’ansia presenta anche numerosi sintomi fisici: agitazione motoria, irritabilità, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, affaticabilità, mal di testa, tensione muscolare e dolori allo stomaco.
Questo disturbo compromette il funzionamento familiare, sociale e scolastico e per poter essere diagnosticato deve essere presente da almeno sei mesi.

FOBIA SCOLARE

Questa fobia è principalmente legata alla prestazione scolastica e comporta un’elevata paura di sbagliare, una bassa autostima, il timore di ricevere voti negativi, di non farcela, di deludere le aspettative dei genitori e degli insegnanti e la sensazione di fare una brutta figura davanti ai compagni. Tra i sintomi ci sono la tachicardia, tremori, blocco mentale e crisi prima di entrare in classe. Tali aspetti influiscono sul rendimento scolastico con una perdita di interesse nello studio e nella relazione con l’altro.

DISTURBO D’ANSIA SOCIALE O FOBIA SOCIALE

I bambini e adolescenti con un Disturbo d’ansia sociale presentano un’intensa e marcata paura per tutte quelle situazioni collettive che prevedono il doversi relazionare e il dover intrattenere una conversazione con i propri coetanei, con gli adulti e con persone sconosciute. Temono di essere valutati e giudicati negativamente durante un’interazione o lo svolgimento di un’azione o di una prestazione. Le preoccupazioni insorgono quando devono parlare in pubblico, partecipare alle attività didattiche proposte in classe, esprimere le proprie opinioni e recarsi ad eventi sociali.
Nei bambini la paura di confrontarsi con gli altri in situazioni pubbliche come la scuola e/o il contesto sportivo è espressa con pianti, rabbia, immobilizzazione o aggrappamento alle figure di riferimento. Gli adolescenti, invece, tendono a manifestare il rifiuto netto a partecipare alle situazioni sociali e, se costretti, tendono ad isolarsi e a evitare la relazione con l’altro.
Nel Disturbo d’ansia sociale l’ansia, la paura o l’evitamento causano un grave disagio che compromette significativamente il funzionamento del ragazzo, in particolar modo le relazioni sociali, le attività scolastiche ed extrascolastiche.

DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE

È una condizione psicologica in cui chi ne è affetto mostra un’ansia eccessiva al momento di separarsi dai propri genitori o da una figura di riferimento. Il bambino vive in modo molto intenso l’allontanamento dalle persone di famiglia, dalle figure di accudimento e anche dai luoghi familiari come la propria casa, manifestando una forte ansia, agitazione e preoccupazione, a volte anche solo al pensiero di doversi separare. Spesso l’ansia da separazione si sviluppa in seguito ad una perdita o una separazione reale che riguarda la cerchia degli affetti del bambino, come ad esempio la perdita di un animale domestico, un periodo di separazione a causa di ospedalizzazione, un trasloco, la separazione o il divorzio dei genitori ma può manifestarsi anche in assenza di tali condizioni, in situazioni di apparente normalità in cui però il bambino teme una perdita o un danno da tale separazione. Nella lontananza dal genitore i pensieri del bambino sono focalizzati ad immaginare situazioni catastrofiche, di perdita o di abbandono, sono concentrati ad immaginare cosa stia facendo la persona che manca e fantasie di ricongiungimento, provando una forte nostalgia. Quando si ricongiungono hanno comportamenti di estremo rifiuto ad allontanarsi, esagerato diniego di andare altrove (scuola, sport, etc), spesso si rifiutano anche di andare in una stanza diversa e di andare a dormire se non sono accompagnati. A queste manifestazioni spesso si accompagnano anche reazioni fisiche come mal di stomaco, mal di testa, vomito, cefalea, palpitazioni. Quando l’ansia da separazione è eccessiva, prolungata, accompagnata da forte malessere psicofisico e ha ripercussioni sul piano sociale, scolastico, familiare può essere definito Disturbo d’ansia da separazione.

FOBIA SPECIFICA

La fobia è la paura intensa, persistente e sproporzionata verso uno specifico oggetto o situazione. Il bambino, esposto allo stimolo fobico, manifesta una forte e intensa paura che ha la peculiarità di presentarsi in forma sproporzionata rispetto al pericolo reale. La paura può insorgere sia in anticipo sia quando si è esposti direttamente allo stimolo fobico.
Per poter diagnosticare una Fobia specifica è essenziale che le reazioni di fronte allo stimolo fobico si differenzino da quelle originate da timori transitori e tipici dell’età evolutiva.

DISTURBO DA STRESS POST TRAUMATICO

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